Dal 1935 ad oggi: la storia di una passione familiare
L'Azienda Autolinee Liscio S.p.A. Nasce nel 1935 a cura del Comm. Giuseppe, il quale ottiene dal Ministero la prima concessione “Calvello Scalo-Abriola”.
L’intraprendenza e le capacità imprenditoriali di “Don Peppino” Liscio, lo hanno portato a cogliere, senza esitazione, le opportunità che gli si sono presentate, inanellando una serie di tasselli vincenti che hanno fatto dell’Azienda una solida realtà nel variegato scenario dei trasporti nazionali.
Peppino Liscio, nato a Forenza (Pz) il 5 febbraio 1913, da sempre appassionato di motori, infatti, ha dato vita ad un’Azienda di autolinee tra le più importanti della Basilicata. Particolarmente significativa è la descrizione di don Peppino” nel libro “UNA VITA PER L'AZIENDA”, Giugno 1992, di Anna Maria Calabrese, nella prefazione:
“Non è facile farsi da soli, unire all’ambizione personale uno spirito di profondo altruismo. In pochi riescono in questa impresa ardua, proibitiva, riservata soltanto a chi crede in alcuni valori e agisce illuminato da essi.
Fra questi certamente Peppino Liscio, titolare insieme al fratello Raffaele, dell’omonima concessionaria di autolinee di Potenza.
La sua vita è stata quella di tanti artigiani, tanti piccoli imprenditori che, mentre sognavano di ingrandire le proprie aziende, dovevano fare i conti con le ristrettezze della quotidianità. Tutto sommato, Peppino Liscio il sogno lo ha realizzato. Ma ha dovuto sperimentare personalmente la resistenza della società a piegarsi alla sua volontà.
Ha lottato caparbiamente per realizzare il disegno della sua vita che già nei primi anni si andava delineando in un ambiente con rari sbocchi occupazionali e comunque privo di occasioni di aggregazione umana votata al confronto.
La Forenza degli anni a cavallo tra le due guerre era in fondo una gabbia per tutti.
La vita povera e asfissiante della comunità non faceva presagire alcuna prospettiva.
Per nessuno.
E l’aver scelto la strada della particolare “emigrazione” prima a Rionero, poi a Potenza rappresentava una sfida contro l’amaro destino.
L’aver scelto poi la strada della meccanica e della motorizzazione, quando il carretto era il più diffuso mezzo di locomozione significava cimentarsi in una impresa temeraria.
L’impavido Peppino certamente non pensò alle difficoltà, ma lasciò che la sua vita fosse illuminata dalla passione per i motori e dal gusto del rischio dell’impresa.
Perciò la sua esistenza si è snodata lungo un percorso incerto., irto di ostacoli, ma sempre sostenuto dalla consapevolezza di non essere mai in grado di tradire i propri principi fatti di coerenza, di lealtà e, soprattutto, di smisurato culto per il lavoro, mano a mano che l’Azienda cresceva dal nulla, corroborata dalle intuizioni frutto di una cultura pratica e alimentata da una gestione prudente e accorta, il nome di Liscio varcava gli angusti confini territoriali regionali e si attestava ad un pregevole livello nella scala imprenditoriale italiana del settore del trasporto su gomma.
Le alterne vicende storiche dell’Italia e della Basilicata degli ultimi sessant’anni hanno fatto da cornice, ma non da cappio, ad uno sviluppo aziendale continuo, calibrato, senza affanno.
Oggi Liscio è sinonimo di efficienza e dinamismo imprenditoriale. E’ garanzia di solidità manageriale. E’ certezza di costante determinazione nel proseguire un cammino per garantire alla Società un adeguato e armonioso sviluppo in un contesto sempre più complesso del mercato del trasporto di persone e dello scenario, economico, sociale e politico.”